© 1999 *PATRIZIA TESTA*
Viene comunemente definito parto normale, o fisiologico, quello che avviene spontaneamente, senza complicazioni, sia in una struttura sanitaria, sia in casa, come si usava un tempo.
Proprio perché sei venuto/-a al mondo in modo "normale" e magari nessuno ricorda bene i dettagli della tua nascita, potresti sentirti una persona ordinaria, talvolta persino insignificante. Questa sensazione può essere più forte se hai visto la luce in un ospedale, dove una nascita (in mezzo a tante) viene considerata un evento comune.
Sei una persona affettuosa e comprensiva, che tende a far sentire importante il proprio partner. Spesso, però, hai l'impressione che lui/lei non s'interessi molto a te e in fondo ritieni che abbia ragione.
Anche nel lavoro pensi che certe soddisfazioni della vita le meriti chi ha sofferto più di te e quindi tendi a non avere molte ambizioni.
Prova a riconsiderare la tua vita, dando il giusto valore alle tue scelte. Accompagna queste riflessioni, che servono a sviluppare l'autostima, ad una respirazione lenta e ritmica. Memorizza questa esperienza e ogni volta che ti sentirai "insignificante", potrai richiamarla dentro di te per sentirti, giustamente, "speciale".
Anche se si riscontra meno difficoltà nel venire alla luce, chi è nato in questo modo può sviluppare una "sindrome da interruzione", poiché il suo naturale percorso verso la vita è stato, appunto, interrotto dall'intervento chirurgico.
Determinata e caparbia, sei una persona che vuol fare le cose a modo suo. Peccato, però, che tu sembri attirare continuamente persone o situazioni che ostacolano i tuoi progetti.
Cerchi un partner che, ricoprendo il ruolo che fu del chirurgo, ti indichi la direzione da seguire, ma poi la cosa ti irrita e finisci per fare l'esatto contrario.
Tendi a scontrarti con i colleghi, ma in fondo anche qui cerchi sempre qualcuno che ti incoraggi a risolvere i problemi.
Quando sei indeciso/-a su qualche scelta, rilassati (per esempio attraverso la respirazione) e prova ad immaginare tutti gli scenari che ti si potrebbero prospettare. E' un esercizio utile per imparare a non prendere decisioni affrettate o dettate dalla paura. Un eventuale aiuto esterno, invece, dovrebbe essere mirato a risolvere la caparbietà che ti impedisce di valutare bene le situazioni.
E' considerato tale quando avviene prima della fine delle trentotto settimane considerate ordinarie di gestazione.
Sei un tipo sveglio e sensibile, ma hai un rapporto conflittuale con il tempo. Puoi essere puntualissimo e, anzi, in anticipo su tutto, oppure ritardatario, per compensare il poco tempo di cui hai potuto disporre nell'utero.
Ti senti troppo immaturo/-a e vulnerabile per una relazione profonda. Tendi ad esercitare costantemente pressioni sul partner, a fargli fretta, ripetendo, così, in qualche modo lo stesso schema che ha portato alla tua nascita.
Sei un tipo efficiente, ma spesso esageri portandoti troppo "avanti" rispetto ai colleghi e mostrandoti poi impaziente nei confronti degli altri.
Cerca di ritagliarti degli spazi, all'interno dei quali svolgere delle attività secondo tempi prestabiliti, da rispettare con la massima precisione. Volendo, puoi rivolgerti ad uno psicologo per farti aiutare a sintonizzare i tuoi tempi al meglio e a stabilire un rapporto armonico con gli altri.
Può avvenire in anestesia generale, cioè con la madre completamente addormentata, oppure con farmaci iniettati per via endovenosa, che attenuano soltanto lo stato di coscienza. Ma più diffuso, invece, è il parto indolore ottenuto con anestesia epidurale, ossia con la somministrazione di un anestetico locale con puntura lombare.
Spesso hai difficoltà a rapportarti con la realtà e tendi a fantasticare. Alterni momenti di partecipazione ad altri di distacco, nei quali ti sembra di non essere protagonista, ma spettatore/spettatrice della tua vita. Quando ti trovi in difficoltà, tendi a sentirti impotente e ti sembra di non riuscire a mettere a fuoco la situazione.
Ti piace essere amato/-a dal partner, ma a volte le sue attenzioni ti soffocano; se però diminuissero, ti sentiresti immediatamente abbandonato/-a.
Sei un tipo servizievole e collaborativo con i colleghi, ma hai difficoltà a primeggiare perché ti sembra di non avere alcun controllo sulle situazioni e di avere sempre bisogno dell'aiuto degli altri per riuscire.
Ogni volta che sei preoccupato/-a per qualcosa, fai una lista scritta dei problemi, dando priorità a quelli più urgenti. Stabilisci delle scadenze, senza affanni, per risolvere una questione alla volta, con forza e determinazione.
Si ha quando le contrazioni vengono stimolate artificialmente, di solito con un'iniezione per via endovenosa o con preparati applicati al collo dell'utero. E possibile, talvolta, usare tecniche più dolci per aumentare le contrazioni, come lo shiatsu o l'agopuntura.
Hai un carattere gentile e disponibile, ma un po' apatico; infatti, spesso hai difficoltà a "metterti in moto" e hai bisogno di qualcuno che ti stimoli ad intraprendere qualcosa di nuovo.
In campo affettivo tendi a trattenerti, aspettando che sia la persona che ami a prendere l'iniziativa. Lasci spesso che sia il tuo partner a decidere per te, salvo poi portargli rancore per questo.
Anche in questo settore, di solito lasci che siano gli altri a stabilire le regole e fai fatica ad intraprendere nuovi progetti.
E' molto importante che tu stabilisca obiettivi che poggino su solide motivazioni, da realizzare con determinazione. Puoi procedere per gradi, partendo da piccole decisioni, per arrivare via via a questioni sempre più importanti. Eventuali aiuti esterni dovranno mirare a stimolare la tua autoaffermazione, nonché la tua capacità progettuale.
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Questa pratica, oggi poco usata, era abbastanza frequente almeno fino ad una quindicina di anni fa: per poter estrarre dall'utero un bambino che, per vari motivi, non riesce ad uscire in modo naturale, la sua testa viene stretta e girata con una grossa pinza (il forcipe), oppure "aspirata" con una coppa metallica, detta "ventosa".
Ti fai in quattro per aiutare il prossimo, ma diffidi degli altri. Preferisci affrontare i problemi da solo/-a, come per dimostrare a te stesso/-a che avresti potuto farcela benissimo a nascere senza aiuti.
Hai difficoltà a fidati degli altri, perché temi di essere manipolata o controllata. Ti piace ricoprire di attenzioni il tuo partner, ma quando lui/lei fa qualcosa per te non l'accetti, temendo che abbia un secondo fine.
Non sopporti che i colleghi ti facciano pressioni o ti forzino in qualche modo. Ami l'indipendenza, ma quando sei in difficoltà non esiti a chiedere aiuto a qualcuno perchè ti tiri fuori dai guai in extremis, proprio come l'ostetrica fece con te.
Fai un elenco dei problemi da risolvere e affrontali da solo/-a, dandoti dei tempi e sforzandoti di rispettarli, cercando di valutare tutti gli aspetti con calma, senza pressioni esterne. Un eventuale aiuto esterno deve mirare, nel tuo caso, a rafforzare il tuo potere decisionale.